Alexandre Koyré scriveva nel 1943 che, nei paesi totalitari, la massa «crede a tutto ciò che le si dice. Purché glielo si dica con insistenza, purché si lusinghino le sue passioni, i suoi odi, le sue parole. È dunque inutile cercare di restare al di qua dei limiti del verosimile: al contrario, più si mente grossolanamente, massicciamente e crudamente, meglio si sarà creduti e seguiti. Egualmente inutile è cercare di evitare la contraddizione: la massa non la noterà nemmeno» (Riflessioni sulla menzogna politica, 1994, p. 39)
[…] Il punto non è rispettare lintima convinzione dei politici, ma avere leggi che rispettino la libertà di agire di ciascuno di noi davanti alle decisioni importanti della vita. (Stefano Rodotà in, Eleonora Martini, Politici, liberateci dalla vostra coscienza, Il Manifesto, di Sabato 5 gennaio 2008, p. 7.)